Teatro dei leggeri

Cantastorie a Pedali

Lo spettacolo è un format originale che con la sua semplicità offre diversi spunti didattici: dal riuso di materiali, alla promozione della “lettura” al fascino dei libri in formato cartaceo, all’ambiente e la mobilità sostenibile e lenta. Due Cantastorie arrivano a cavallo di una bici side-car, pedalando un gigantesco libro pop-up  si muove, evocando  delle ali, per ricordarci che con la fantasia si vola lontano. 
Un format adattabile alle vostre esigenze tematiche.
In teatro, come in bosco Il cantastorie a Pedali incanterà il pubblico, con narrazione, musica dal vivo, maschere e magia comica.

​

Come un Gatto con gli Stivali

Originale adattamento di una delle fiabe più conosciute.
Uno scatolone gigante che cammina, il desiderio di ascoltare una
fiaba…musica e la storia comincia….
Uno spettacolo leggero, divertente ed interattivo con il pubblico.
I bambini durante lo spettacolo diventeranno i fidati collaboratori del Gatto
con gli Stivali.
Diventeranno contadini, gli ospiti della corte in un gioco interattivo, una
dimensione che mescola realtà, fantasia e il gioco del teatro.
 

​

Jasenovac - Omelia di un silenzio

​ Uno dei rarissimi spettacoli in Italia che rivela una delle pagine della storia contemporanea più oscure e incredibili, che non mancherà di emozionare.
Contesto storico
1941-45: la dittatura Ustascia in Jugoslavia.
Jasenovac (denominata anche la Auschwitz dei Balcani) è stato un campo di sterminio di ebrei, ortodossi, serbi, zingari. Nel campo hanno perso la vita circa 74.000 bambini di età compresa fra zero e 15 anni. Comandante del campo di Jasenovac fu Miroslav Filipovic- Majstorovic (frate francescano), chiamato dal popolo ‘frate Satana’.  

Albèrt, una vita relativa

Spettacolo nato dopo il lavoro di formazione teatrale presso le carceri, in particolar modo presso il “Gazzi” di Messina. Un corto circuito che mette in contatto due mondi così distanti, ma in grado di far scaturire
riflessioni e domande sul concetto di “legalità” “delinquenza” “riscatto sociale”.

Un detenuto di nome Alberto vedendo un documentario su A. Einstein resta incuriosito e
affascinato dalla vita e dalla teoria del “tempo e dello spazio” del famoso scienziato. Albert diviene
il suo amico immaginario, il suo confidente, l’amico sincero che non ha mai avuto, un compagno di
cella a cui affidare le sue debolezze. La “relatività” del tempo gli dà la forza di resistere alla sua
prigionia.
Le parole gravità, luce, spazio, velocità diventano per lui metafora di vita .
 

​